L’emicrania, insieme alla cefalea tensiva, rientra tra i due tipi più comuni di cefalea o mal di testa, uno dei disturbi maggiormente diffusi, se si pensa che più del 90% della popolazione ha avuto almeno un attacco nella vita.
In occasione del Convegno tenutosi a Roma il 26 settembre scorso presso l’Istituto San Raffaele Pisana, dal titolo “Nutrizione, Cibi ed Emicrania”, sono state sfatate alcune diffuse credenze in merito alla relazione tra alimenti e cefalea.
Non ci sono infatti evidenze scientifiche a sostegno del ruolo del cioccolato o del glutammato nell’eziologia del mal di testa. Sembrerebbero concorrere piuttosto altri fattori legati all’alimentazione, quali una dieta basata sul consumo di carne o il digiuno.
Molto efficace nella prevenzione sembrerebbe essere la dieta chetogenica, un particolare tipo di regime alimentare basato sull’eliminazione dei carboidrati, che può essere seguito per periodi di tempo limitati e solo sotto lo stretto controllo dello specialista.
Infine, potrebbe risultare utile l’integrazione con magnesio, coenzima Q10 e vitamina B2, ed il ricorso a rimedi fitoterapici (basati su piante) come Tanacetum parthenium, naturalmente sempre su prescrizione dello specialista.