Il Microbiota intestinale è il complesso dei microrganismi che popolano l’intestino umano, ed è composto principalmente da batteri (oltre che da virus e funghi). Le cellule batteriche superano le cellule umane di circa 10 volte, mentre il complesso dei geni del micro-biota -il micro-bioma- supera in numero i geni del corpo umano di circa 10 volte.
Il microbiota è in grado di influire in maniera determinante sulla salute dell’ospite, non solo producendo vitamine importanti come la K, ma anche condizionando, ad esempio, la risposta immunitaria, la regolazione dell’appetito e l’utilizzo delle calorie presenti negli alimenti, il tono dell’umore.
Da quanto detto discende l’importanza di avere una flora intestinale quanto più variegata e in salute.
In occasione dell’interessantissimo Workshop che si è tenuto ieri a Roma organizzato da Grezzo, il dr Fabio Piccini, ideatore del Progetto Microbioma Italiano, ha sottolineato l’importanza di recuperare il consumo degli alimenti fermentati per via batterica e/o fungina, come il kefir, i crauti, il miso, solo per citarne alcuni, ai fini del mantenimento di un microbiota in salute.
Secondo il dr Piccini, il 33% degli alimenti che introduciamo quotidianamente dovrebbe provenire da alimenti fermentati, da auto- produrre in casa con un minimo di conoscenze e di attrezzature, come l’insostituibile pentola da fermentazione, fondamentale per evitare esplosioni indesiderate (la fermentazione produce gas!).
La chef Patrizia Romeo ci ha insegnato a produrre dell’ottimo Kefir d’acqua, dei buonissimi crauti, un meraviglioso formaggio...e questo è solo l’inizio, perché potenzialmente qualunque alimento può essere fermentato. Non rimane che provare!